Patologie Oculari
Rivolgendovi al Centro Oculistico del Dr Bellino per riceverete cure e trattamenti per molte patologie oculari tra le quali:
- Glaucoma
- Maculopatia
- Retinopatia Diabetica
- Malattie Retiniche
- Distacco di Retina
- Cataratta
- Cataratta Secondaria
- Cheratocono
- Correzione dei difetti visivi, Miopia, Astigmatismo,Ipermetropia
- Patologie della Superficie Oculare, Occhio Secco
- Patologie delle Palpebre, vie lacrimali, annessi oculari
Sapete cos'è e a cosa serve la Chirurgia refrattiva ?
La chirurgia refrattiva
è il metodo più efficace e più sicuro per eliminare il difetto di refrazione. Rappresenta l’insieme delle procedure chirurgiche che hanno come obiettivo la correzione ed eliminazione dei difetti visivi come la miopia, l'ipermetropia e l'astigmatismo tramite l’utilizzo del laser per gli occhi, che ha la capacità di “rimodellare” la curvatura corneale ottenendo i risultati visivi desiderati. Grazie all’operazione laser agli occhi liberarsi completamente degli occhiali o lenti a contatto è possibile.
Si impiegano diversi trattamenti di chirurgia refrattiva. Attualmente, l’applicazione del laser ad eccimeri rappresenta la prima scelta per la correzione di miopia, ipermetropia e astigmatismo e dire addio a lenti a contatto e occhiali. Si tratta di un’operazione rapida e indolore, praticata in anestesia topica con delle gocce di collirio anestetico, che rimodella la curvatura corneale in modo da permettere la corretta messa a fuoco delle immagini.
La tecnica Femtolasik
viene effettuata in anestesia topica con delle gocce di collirio anestetico. Questa tecnica prevede la creazione di un flap corneale sollevando una sottilissima lamella di cornea mediante il laser a femtosecondi, dopodiché il chirurgo applica il laser ad eccimeri (incaricato di correggere il difetto) e riposiziona il Flap senza necessità di punti di sutura. Questa è la tecnica più utilizzata in quanto ha un recupero della vista molto veloce e un decorso post-operatorio semplice e indolore.
La tecnica PRK o trans-PRK
è una tecnica di superficie. Dopo l’applicazione di gocce di collirio anestetico, viene rimosso o sollevato l’epitelio corneale (parte superficiale della cornea) con una soluzione alcolica ed applicato il laser ad eccimeri per correggere il difetto visivo. Dopo il trattamento viene applicata una particolare lente a contattato terapeutica per proteggere l’occhio e per consentire la ricostituzione dell’epitelio corneale. È indicata quando non è possibile utilizzare il Femtolasik.
CARATTERISTICHE DELLA
CHIRURGIA REFRATTIVA CON LASER:
È un intervento che si realizza operando esternamente l’occhio (non vengono inserite iol all’interno dell’occhio). Nella stessa seduta chirurgica possono essere operati entrambi gli occhi, l’intervento viene eseguito in regime ambulatoriale e permette al paziente, una volta operato, di poter rientrare a casa il giorno stesso facendo particolare attenzione a non strofinarsi gli occhi e seguendo il trattamento post operatorio.

Non è necessario il ricovero ospedaliero.

È indolore, veloce, dura infatti pochi minuti.

Si impiega anestesia topica (gocce di collirio).
LENTI INTRAOCULARI ICL: UN’ALTERNATIVA AL LASER
Prima di qualsiasi intervento, il candidato deve sottoporsi a una serie di esami oftalmologici diagnostici che permetteranno al medico oculista di stabilire se il paziente è idoneo o no all’operazione laser.
SSe non fosse possibile sottoporsi a un intervento di chirurgia refrattiva laser perché in presenza di difetti refrattivi elevati o cornee sottili, l’impianto di lenti intraoculari ICL (chiamata anche iol fachica) di ultima generazione risulta essere una valida alternativa per coloro che desiderano liberarsi dalla dipendenza degli occhiali.
Le lenti intraoculari sono composte da materiale sintetico e sono inserite nell'occhio mantenendo intatto il proprio cristallino. Queste sono progettate individualmente per ogni persona e posizionate tra la cornea (superficie chiara che ricopre l’occhio) e l’iride (la parte colorata dell’occhio).
PRESBIOPIA: COS’È E IN COSA CONSISTE L'INTERVENTO CHIRURGICO
La presbiopia è un difetto visivo che colpisce in genere dopo i 40 anni. È il processo naturale di perdita dell’elasticità del cristallino (la lente naturale dell'occhio). Il cristallino perde la sua capacità di mettere a fuoco e l’uso degli occhiali da vista diventa necessario per leggere da vicino o per svolgere determinati compiti ad una distanza ravvicinata. Questo disturbo non si può prevenire ma si può curare.
IL TRATTAMENTO CON LA LENTE INTRAOCULARE MULTIFOCALE
Questo intervento consiste nella sostituzione del cristallino, che ha perso o sta perdendo la sua capacità di messa a fuoco, con una lente artificiale. Questa tecnica è la facoemulsificazione, la stessa che viene impiegata per il trattamento della cataratta. Si tratta di una lente intraoculare multifocale (IOL) che svolge la funzione del cristallino e permette di ottenere un’ottima vista da lontano e da vicino. Con l’impianto di lenti intraoculari è inoltre possibile correggere, nello stesso intervento, anche i difetti refrattivi, come miopia, ipermetropia e astigmatismo.
Con l’impianto della lente intraoculare il paziente può recuperare un raggio di visione completo, un’ottima qualità visiva, e può realizzare tutti i tipi di attività senza il supporto di occhiali o lenti a contatto: leggere un libro o guidare un’auto non sarà più un problema. Questo trattamento evita inoltre il rischio di insorgenza della cataratta.
CHE COS'È LA CATARATTA
La cataratta inizia a formarsi con la progressiva opacizzazione del cristallino, la lente naturale dell'occhio che, insieme alla cornea, mette a fuoco in forma nitida i raggi della luce sulla retina. Il cristallino, invecchiando, si opacizza causando una visione poco nitida, un calo della vista notturna, la visione doppia e in generale una riduzione dell'acutezza visiva.
Si tratta di un difetto associato all'invecchiamento degli organi e non è possibile prevenirlo, ma può essere trattato con la sostituzione del cristallino per una lente intraoculare artificiale. Un intervento efficace e sicuro che previene la ricomparsa della cataratta.
La forma più frequente di cataratta è quella di tipo senile, che colpisce la popolazione soprattutto dopo i 60 anni di età. Ma esiste anche la cataratta congenita, che interessa i neonati che possono svilupparla già allo stato fetale o entro i primi tre mesi di vita.
TIPI DI CATARATTA: QUALI SONO?
La cataratta viene associata non solo all'età ma può essere classificata a seconda dei diversi fattori che la causano:
* Cataratta senile: con l'avanzare dell'età, il cristallino perde la capacità di mettere a fuoco (con conseguente presbiopia o affaticamento della vista) e successivamente perde trasparenza (causando la cataratta).
* Cataratta metabolica: si tratta di cataratte associate ad altre malattie o patologie come ad esempio il diabete.
* Cataratta congenita: viene sviluppata in stato fetale in gravidanza o nei primi tre mesi di vita. Tra le possibili cause vi sono le condizioni genetiche o una malattia sofferta dalla madre durante la gravidanza, come la rosolia o la toxoplasmosi.
* Cataratta traumatica: sono causate da traumi oculari di qualsiasi tipo, indipendentemente dalla gravità della lesione.
* Cataratta tossica: Si tratta di cataratte causate dall'uso o dall'abuso di alcuni farmaci o tossine, come i corticoidi.
È comune distinguere le cataratte in base al punto in cui compaiono e possono essere classificate nei seguenti sottotipi:
* Cataratta nucleare: in questo caso, l'opacità si verifica nel nucleo o nel centro del cristallino. Queste cataratte si sviluppano di solito lentamente e colpiscono più la visione da lontano che quella da vicino. È il tipo più comune e di solito è legato all'età.
* Cataratta corticale: la cataratta corticale è caratterizzata da opacità bianche e cuneiformi che iniziano alla periferia del cristallino e si estendono radialmente verso il centro. Si verificano nella corteccia del cristallino, cioè nella parte che circonda il nucleo centrale del cristallino. Non sono comuni come la cataratta nucleare e talvolta sono associate al diabete mellito. Influenzano maggiormente la visione da vicino.
* Cataratta sottocapsulare posteriore: compaiono nello strato posteriore e più esterno del cristallino, da cui il nome di polare posteriore. A differenza delle cataratte nucleari, di solito progrediscono molto rapidamente. Sono accompagnate da abbagliamento. Le persone affette da diabete o che assumono spesso farmaci steroidei ad alte dosi hanno un rischio maggiore di svilupparle. Sono più frequenti nei giovani rispetto alle cataratte nucleari e corticali.
QUALI SONO LE CAUSE DELLA CATARATTA?
La causa principale della cataratta è l’invecchiamento ma ci sono altri fattori che possono condizionare lo sviluppo della cataratta:
* Traumi oculari.
* Fumo e assunzione di alcol.
* Esposizione ai raggi X o esposizione cronica a raggi ultravioletti.
* Calore da esposizione a raggi infrarossi.
* Patologie come il diabete o l’uveite.
* Farmaci sistemici (ad esempio corticosteroidi).
* Carenze nutrizionali (Iponutrizione).
QUALI SONO I SINTOMI DELLA CATARATTA?
Nei primi stadi, la cataratta non mostra segni evidenti, ma con la progressiva opacizzazione del cristallino la vista peggiora e la messa a fuoco viene compromessa. La cataratta si manifesta non sempre con la stessa gravità, infatti può manifestare differenti sintomi, tra i principali ci sono:
* Difficoltà nella percezione dei colori: perdono intensità, fino al peggioramento della vista notturna.
* Visione sfocata o appannata.
* Sdoppiamento della vista.
* Scarsa visione notturna.
* Necessità di aver bisogno di una luce più potente per leggere.
* Forte sensibilità alla luce.
* Manifestazione di aloni attorno a fonti di luce.
* Visione di macchie o punti.
* Esigenza di cambiare occhiali più spesso per la riduzione della capacità visiva.
In definitiva, la cataratta provoca un serio deterioramento della vista e, con questo, un peggioramento della qualità della vita, quindi è consigliata l'operazione della cataratta.
COS'È LA CATARATTA SECONDARIA?
Esiste anche un'altra forma di cataratta, detta secondaria. Durante l’intervento di cataratta, viene sostituito il cristallino opaco per una lente intraoculare artificiale. La lente artificiale viene impiantata all’interno della sottile membrana introno al cristallino, chiamata capsula del cristallino, che deve rimanere intatta. Con il passare del tempo, però, anche la capsula posteriore può diventare opaca causando la cataratta secondaria. Questa viene trattata in modo efficace attraverso l'utilizzo dello YAG Laser
COME TRATTARE LA CATARATTA?
Attualmente, l'intervento di cataratta è un'operazione sicura ed efficace che consiste nell'utilizzo di ultrasuoni per dissolvere ed estrarre il cristallino naturale deteriorato e sostituirlo con una lente intraoculare che ha la sua stessa funzione, dura tutta la vita e mantiene la sua trasparenza.
L'intervento di cataratta è l'unica soluzione per eliminare questa patologia oculare. Durante l’intervento il cristallino viene sostituito da una lente sintetica detta intraoculare (IOL). I cristallini artificiali (IOL) possono essere monofocali, multifocali, torici. Sarà compito del chirurgo stabilire qual è il tipo di cristallino artificiale più appropriato per il paziente.
* La Lente IOL monofocale: Una volta inserita all’interno dell’occhio, assicurerà al paziente una buona visione per lontano, ma il paziente dovrà indossare comunque degli occhiali per leggere, perché la IOL non può creare la stessa condizione ottimale del cristallino naturale che provvede alla messa a fuoco spontaneamente. Essendo una lente artificiale, quindi, avrà un solo fuoco per lontano.
* La Lente IOL multifocale: Assicurerà al paziente sia una buona visione da lontano che da vicino, e per questo si prestano molto bene sia al post-operatorio della cataratta, sia alla correzione di difetti visivi congiunti o presbiopie elevate.
* La Lente IOL torica: Una lente che corregge quell’astigmatismo corneale che rimarrebbe indipendentemente dall’estrazione del cristallino naturale. Questa IOL, assicura ai pazienti astigmatici una buona visione da lontano. Esiste anche un IOL torica multifocale che assicura una buona visione da lontano e una buona visione da vicino.
La cataratta viene operata un occhio per volta. Dopo una settimana o due dalla prima operazione, si opera il secondo occhio. La visione ottimale si ottiene una volta operati entrambi gli occhi. Sarà compito del chirurgo stabilire dopo una prima visita refrattiva la scelta del tipo di cristallino artificiale più opportuna per il paziente.
Il trattamento è indolore in quanto si esegue con anestesia topica (collirio). L’intervento viene in regime ambulatoriale (non è necessario il ricovero), dura pochi minuti e il giorno stesso del trattamento il paziente, dopo un breve periodo di riposo, può rientrare a casa.
Inoltre, sostituendo il cristallino con una IOL artificiale multifocale, si possono correggere in contemporanea altri disturbi della vista come miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia. Per correggere l'astigmatismo, ad esempio saranno utilizzate lenti specifiche, dette toriche. Contrariamente a quanto si pensa, il trattamento della cataratta è più semplice quanto meno avanzata è la patologia.
CATARATTA E PRESBIOPIA
Nel caso in cui il paziente soffra anche di presbiopia, dopo l'intervento di cataratta dovrà comunque portare occhiali, a lenti bifocali o progressive, per poter leggere o mettere a fuoco gli oggetti vicini. Con la lente intraoculare multifocale possiamo, invece, non solo eliminare la cataratta, ma anche la presbiopia, offrendo al paziente una visione nitida per tutte le sue azioni quotidiane, da leggere un libro a guardare la televisione, senza quindi più bisogno di occhiali.
COS'È LA RETINA?
La retina è il tessuto nervoso o una membrana trasparente che si trova all’interno del bulbo oculare ed è formata da cellule recettoriali, da coni e da bastoncelli. È la componente fondamentale della visione ed è responsabile di trasformare i segnali luminosi provenienti dall’esterno in immagini.
La retina è formata da due zone di particolare importanza: la macula e la papilla ottica.
* La macula (o macula lutea): è la zona centrale della retina dell'occhio umano che ci permette di distinguere gli oggetti, i movimenti e i volti. È grazie alla macula lutea dell'occhio che è possibile distinguere i colori e vedere i dettagli. Di forma ellittica, è un'area localizzata al polo posteriore dell'occhio che presenta al suo centro una depressione, denominata fovea, in cui si rileva la presenza di soli coni (cellule deputate alla visione della luce).
* La papilla ottica (o disco ottico): è l'estremità del nervo ottico, ossia, il punto nel quale il nervo ottico incontra la retina. Appare come una piccola zona ovale sul piano retinico di colore biancastro, di diametro 1,5 - 1,7 mm, dalla quale emergono i vasi retinici. È costituita da fibre nervose amieliniche, e la sua vascolarizzazione origina sia da quella retinica, che da quella ciliare.
QUALI SONO LE PRINCIPALI PATOLOGIE RETINICHE?
Le malattie della retina sono differenti, tra le principali vi sono:
* Distacco di retina. Quando la retina non aderisce più alla parete dell’occhio, distaccandosi e accartocciandosi, non è più in grado di elaborare le immagini in modo corretto e causa una vista offuscata e ridotta. Il distacco regmatogeno è la patologia della retina più frequente, ma ci sono altri tipi di distacco di retina, come quello tradizionale (formazione di membrane sulla superficie retinica che creano una trazione che solleva la retina) e quello essudativo (causato da infiammazioni o lesioni vascolari che creano liquidi sotto la retina).
* Degenerazione Maculare Senile. Si tratta di una patologia degenerativa della retina che colpisce la macula (il centro della retina) provocando importanti alterazioni della vista, compromettendo la visione da vicino e da lontano. Si tratta di una delle principali cause di cecità e ipovisione nel mondo industrializzato.
* Retinopatia diabetica. È una patologia retinica provocata dal diabete mellito di tipo 1 nel 98% dei pazienti dopo 20 anni dalla diagnosi della malattia. È la prima causa di cecità nel mondo industrializzato tra le persone tra i 20 e 65 anni con diabete.
* Corioretinopatia sierosa centrale. È causata dal sollevamento della zona centrale della retina (macula) a causa dell’accumulo di liquido sieroso. È una patologia che tende a risolversi da sola. È più frequente negli uomini tra i 25 e i 50 anni e colpisce generalmente un occhio solo.
* Retinopatia ipertensiva. Questa patologia, causata dalla pressione arteriorsa troppo alta, riguarda le vene e arterie della retina, il nervo ottico e la coroide (strato del bulbo oculare dove sono presenti molti vasi sanguigni). Nei casi più gravi provoca un peggioramento della vista perché altera il funzionamento della retina.
* Foro maculare. Si tratta di un foro che si apre nella zona centrale della retina ed è un difetto di tutto lo spessore del tessuto retinico. Si caratterizza per il sollevamento della retina neurosensoriale. È molto frequente nelle donne e può essere bilaterale nel 15% dei casi.
* Pucker maculare. Noto anche come membrana epiretinica, è caratterizzata dallo sviluppo di una membrana traslucida sopra la macula (la parte centrale della retina). Quando questo tessuto si contrae può causare un peggioramento della vista e la deformazione delle immagini. Insorge soprattutto nei pazienti sopra i 50 anni di età, toccando il 20% delle persone sopra i 75 anni.
* Miodesopsie (Mosche Volanti). Questo disturbo è causato da un deterioramento del corpo vitreo (la massa gelatinosa che si trova fra il cristallino e la retina) le cui fibre fluttuano all’interno dell’occhio, provocando la visione di corpi mobili fluttuanti, le cosiddette "Mosche Volanti".
COME PREVENIRE E DIAGNOSTICARE LE MALATTIE DELLA RETINA?
Le patologie della retina sono problemi visivi che possono danneggiare la vista e devono essere trattati rapidamente. Uno dei nostri obiettivi è sensibilizzare alla prevenzione e alla diagnosi tempestiva delle malattie della retina, che se non vengono trattate per tempo possono causare un forte calo visivo o, in casi più gravi, portare alla cecità.
Svolgere regolarmente degli esami oculistici è molto importante, soprattutto se si fa parte di uno dei gruppi a rischio appena citati.
La diagnosi precoce di un problema retinico è la chiave per rallentare l'evoluzione della malattia e migliorare la qualità della vita del paziente.
TRATTAMENTI PER LE MALATTIE RETINICHE
A seconda delle diverse malattie retiniche, esistono trattamenti diversi:
- Le iniezioni intravitreali: si tratta di una terapia che permette di intervenire su diverse patologie retiniche tra cui:
* La degenerazione maculare senile essudativa.
* La formazione dell'edema maculare diabetico.
* L'edema maculare secondario.
* Le iniezioni vengono fatte attraverso la somministrazione di un farmaco iniettato direttamente nella sclera, ovvero, la membrana "bianca" esterna che ricopre buona parte del bulbo oculare. Questa modalità di intervento non consente di ottenere la completa guarigione del paziente, ma favorisce il miglioramento della capacità visiva, oltre che della prognosi di molte patologie retiniche, impedendone dunque un peggioramento nel futuro.
-Argon laser: trattamento laser conosciuto anche come "laser retinico" che viene impiegato per risaldare gli strati retinici, in particolare per fissare o rinforzare la retina nei punti più delicati o colpiti da patologia, ad esempio in caso di:
* Retinopatia diabetica.
* Trombosi retiniche.
* Vere e proprie rotture retiniche.
-Vitrectomia: intervento chirurgico sofisticato, effettuato in regime ambulatoriale sotto anestesia locale, che consiste nell'incisione e nella rimozione del corpo vitreo o "umore vitreo", cioè quel tessuto trasparente di carattere gelatinoso, situato nella zona posteriore dell'occhio. La sua asportazione può risultare necessaria in diverse patologie come:
* Distacco della retina.
* Emorragia intraoculare.
* Infezioni o traumi di varia natura.
-Retinopessia pneumatica: tecnica chirurgica, effettuata in studio o in regime ambulatoriale sotto anestesia locale, che prevede l'iniezione di un gas espandibile all'interno dell'occhio, attraverso materiali e strumenti sterilizzati, con l'obiettivo di portare la retina a ricoprire la zona lesionata, chiudendo la rottura retinica e permettendo una sorta di cicatrizzazione della zona sensibile.
Una volta concluso l'intervento, il paziente dovrà impegnarsi a seguire scrupolosamente le indicazioni fornitegli dal chirurgo: in particolare, egli dovrà cercare di mantenere una precisa posizione della testa nei giorni seguenti evitando ogni azione o sforzo - ad esempio un viaggio in aereo - che possa in alcun modo provocare l'incremento della pressione intraoculare.
-La chirurgia episclerale
- chirurgia ab-externo: questa tecnica chirurgica è nota come episclerale o "ab-externo" proprio perché interviene sulla sclera, parete bianca ed esterna dell'occhio, con l'obiettivo di accrescere la pressione, eliminare il liquido che si è raccolto sotto la retina - attraverso una piccola incisione, detta "puntura evacuativa", effettuata dal chirurgo sulla superficie sclerale - e spingere quest'ultima a risaldarsi.
Questa modalità di intervento è consigliata soprattutto ai pazienti colpiti da:
* Distacchi retinici non eccessivamente gravi e complessi.
* I risultati sono generalmente molto buoni, con una percentuale di successo che si aggira intorno al 90% circa dei casi
GLAUCOMA OCULARE: COS’È E QUALI SONO I SINTOMI VISIVI PREMONITORI?
Il glaucoma è una patologia degli occhi che colpisce il nervo ottico, causando un elevato aumento della pressione che può provocare la perdita progressiva della vista. Nel glaucoma, l'accumulo di umor acqueo nell'occhio causa un aumento della pressione intraoculare, che a sua volta comprime il nervo ottico e danneggia le fibre nervose.
Con la lesione del nervo ottico si ha una progressiva alterazione del campo visivo, il quale tende a restringersi fino alla sua completa scomparsa. Se non diagnosticata per tempo, questo disturbo può causare danni alla vista irreversibili.
PERCHÉ È IMPORTANTE LA
DIAGNOSI PRECOCE
Il glaucoma è molto difficile da diagnosticare perché la sua comparsa solitamente è asintomatica. Le cause non sono molto conosciute, anche se vari studi hanno dimostrato che il suo insorgere è determinato dall’aumento della pressione intraoculare, per questo motivo i trattamenti volti a ridurre la pressione sono molto efficaci nel prevenire la perdita della vista. È importante sottolineare che i danni causati da questa malattia sono irreversibili.
"Il danno causato dal glaucoma è irreversibile, quindi è fondamentale diagnosticarlo in tempo."
COME SI DIAGNOSTICA
IL GLAUCOMA?
La diagnosi del glaucoma prevede una serie di esami strumentali e indolori. Tra questi troviamo:
* Esame del campo visivo: verifica la presenza di aree di visione mancanti, chiedendo al paziente di individuare una sequenza di punti di luce davanti a sé per vedere se la visione periferica risulta danneggiata.
* Tomografia a coerenza ottica (OCT): permette di valutare il nervo ottico attraverso una tecnica di imaging, dopo aver instillato negli occhi del paziente un collirio per dilatare le palpebre.
* Gonioscopia: esame del bordo esterno anteriore dell’occhio per determinare se questo angolo è aperto o chiuso.
* Misurazione dello spessore della cornea: lo spessore può influenzare la pressione intraoculare.
* Misurazione della pressione intraoculare: attraverso un apparecchio chiamato tonometro che può diagnosticare l’ipertensione oculare, un fattore di rischio per il glaucoma cronico ad angolo aperto.
QUALI SONO I TRATTAMENTI
PER IL GLAUCOMA?
I trattamenti del glaucoma si basano sulla riduzione della quantità di umore acqueo all’interno dell’occhio, abbassando quindi la pressione oculare.
Esistono diversi tipi di glaucoma e la cura prescritta dal medico specialista dipenderà dalle caratteristiche specifiche della malattia e da quelle del paziente che ne soffre. L’elemento comune a tutti i tipi di glaucoma è il danno causato al nervo ottico secondario, che è determinato dall’eccessiva pressione intraoculare. Per questo motivo, la maggior parte dei trattamenti ha come obiettivo stabilizzare la pressione.
In ogni caso, è importante sapere che il danno causato dal glaucoma è irreversibile e quinti tutti i trattamenti puntano a rallentarne la degenerazione, frenando il progressivo deterioramento del nervo ottico e la scomparsa periferica del campo visivo.

Farmaci in collirio

Chirurgia laser

Chirurgia tradizionale
COS'È IL CHERATOCONO?
Il cheratocono è una malattia degenerativa degli occhi, detta anche protrusione corneale, che causa il progressivo assottigliamento, indebolimento e deformazione della cornea. Il cheratocono può svilupparsi in un solo occhio o in entrambi contemporaneamente, anche se quasi sempre è bilaterale (colpisce entrambi gli occhi).
Con il progredire della malattia, la superficie dell'occhio assume una forma conica irregolare a causa dell'alterazione interna del tessuto corneale, che si manifesta con l'assottigliamento della struttura corneale nella sua zona centrale o paracentrale.
QUANDO APPAIONO I PRIMI SINTOMI?
I primi sintomi del cheratocono compaiono solitamente durante la pubertà o la prima adolescenza e di solito progredisce fino all'età di 30 o 40 anni, quando la sua evoluzione normalmente rallenta, anche se la malattia può diventare stabile in qualsiasi momento.
A volte compare in età più avanzata e, in questo caso, non è normale che degeneri tanto, poiché l'astigmatismo, che di solito viene associato a questa malattia, è meno elevato che nei pazienti più giovani.
La velocità di peggioramento della malattia varia da paziente a paziente. È possibile che si passi da una progressione rapida all'inizio dell'adolescenza a un'evoluzione più lenta, senza sintomi fino all'età avanzata.
SI PUÒ LIMITARE LA VELOCITÀ DI PROGRESSIONE?
La velocità di progressione del cheratocono può variare da persona a persona, anche se nella maggior parte dei casi è legata all’età di insorgenza. Se si produce in giovane età ha una progressione molto rapida che rallenta dopo i 30 anni, mentre in altri casi il peggioramento è continuo. Al giorno d’oggi, grazie all’intervento non invasivo del Cross-Linking è possibile rinforzare la struttura della cornea e curare il cheratocono.
QUALI SONO LE CAUSE DEL CHERATOCONO?
Le cause del cheratocono non sono state ancora stabilite in modo specifico, anche se in molti casi esiste una storia di alterazioni corneali tipiche di questa malattia nella famiglia del paziente.
In generale, il cheratocono compare di solito in pazienti che soffrono di alcuni tipi di malattie dermatologiche, come la dermatite atopica; in pazienti molto allergici e che si strofinano spesso gli occhi; e, nel 15% dei casi, è ereditario.
Pertanto, le principali cause o fattori di rischio noti per il cheratocono sono:
* Predisposizione genetica o ereditaria.
* Sfregamento cronico degli occhi e irritazione, anch'essa cronica.
* Traumi minori persistenti nell'occhio che possono danneggiare la struttura della cornea.
* Eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti del sole.
* Il cheratocono può anche essere associato alla sindrome di Down e alla sindrome di Ehlers-Danlos.
* Condizioni oculari come: retinite pigmentosa, retinopatia del prematuro e cheratocongiuntivite primaverile.
COME SI ESEGUE LA DIAGNOSI?
Se durante una visita oculistica il dottore sospetta che il paziente è affetto di cheratocono, possono essere prescritti degli esami di approfondimento. Una diagnosi precoce può prevenire ulteriori danni e la perdita della vista. Per diagnosticare il cheratocono, esistono diversi esami e strumenti:
* Topografia corneale (mappatura superficie della cornea): questa consente di generare la mappa topografica della superficie anteriore dell'occhio e di valutarne l’eventuale progressione nel tempo.
* Tomografia corneale: esame che studia la curvatura, elevazione e spessore della cornea a più livelli.
* Pachimetria: esame che misura lo spessore corneale, individuando il punto più sottile.
TRATTAMENTO DEL CHERATOCONO CON CROSS-LINKING CORNEALE
Un’altra tecnica efficace per contrastare l’evoluzione del cheratocono è il Cross-Linking, un trattamento basato su un metodo di “rinforzo” della struttura della cornea, ottenuto con un consolidamento dei legami tra le fibre del collagene corneale. L'obiettivo del Cross-Linking è quello di frenare l'evoluzione della malattia, pertanto, è bene non aspettare ad avere danni troppo elevati per intervenire. Prima si fa la diagnosi e prima si interviene meglio è.
Come avviene il trattamento?
* Il metodo Cross-Linking prevede l’instillazione di un collirio a base di vitamina B2, o riboflavina, che penetra negli strati intermedi della cornea.
* Successivamente, la cornea viene sottoposta ad una irradiazione a basso dosaggio con raggi ultravioletti di tipo A (UVA), della durata di 30 minuti, durante i quali l’applicazione della riboflavina viene ripetuta ogni 5 minuti.
* Al termine della esposizione ai raggi UVA l’occhio viene medicato con colliri o pomate antibiotiche e chiuso con bende o tramite l’applicazione di una lente a contatto terapeutica da portare per circa 3-4 giorni.
* Se si stanno utilizzando lenti a contatto a struttura rigida sarà necessario sospenderle prima del trattamento per un periodo che verrà stabilito dal suo medico oculista.
Nell’ultimo stadio della malattia, quando non si può più correggere il cheratocono con le lenti a contatto o con le tecniche chirurgiche si può ricorrere alla cheratoplastica (trapianto di cornea) che consente di sostituire la cornea malata con una cornea sana ottenuta da un donatore.
IL CHERATOCONO SI PUÓ PREVENIRE?
Non esistono misure preventive per il cheratocono, ma ci sono dei trattamenti che riescono a frenare la sua evoluzione. Le visite oculistiche di controllo sono essenziali, soprattutto se in famiglia esistono casi di patologie della vista o se si avverte una visione diversa dal solito. La diagnosi del cheratocono è effettuata dai medici grazie alla topografia corneale (o mappa corneale), un esame non invasivo, che misura la curvatura della cornea e permette di valutare la gravità della malattia.
Una diagnosi precoce è una delle armi migliore per bloccare la degenerazione del tessuto corneale e prevenire ulteriori danni.
ESSERE UMANO E VISTA
L'essere umano grazie ai 5 SENSI riesce a percepire i diversi stimoli provenienti dal mondo esterno, ed elaborare risposte tali da realizzare una piena relazione con il mondo che lo circonda. La vista, ed il meccanismo della visione in toto, è un sistema complesso la cui realizzazione necessita della interrelazione tra diverse strutture quali l'occhio, il sistema nervoso centrale ed il sistema nervoso periferico.
Il definire, infatti, la visione come ciò che permette di " vedere " risulta estremamente riduttivo, in quanto la perfetta correlazione di tutte le strutture impegnate nel meccanismo della visione consente sia di realizzare la tridimensionalità e quindi l'orientarsi nello spazio, sia di percepire il movimento e quindi di modulare gli spostamenti del corpo a seconda delle necessità.
Appare chiaro, quindi, come la vista sia un bene preziosissimo da preservare in quanto un suo deficit ha ripercussioni negative sulla sfera personale e sociale.
Già gli Egiziani avevano capito l'importanza della vista rappresentando il loro Dio maggiore, Horus, come un occhio che sovrastava tutto e tutti, per passare poi a Leonardo Da Vinci che attraverso i suoi studi anatomici ha permesso di capire la struttura dell'occhio e le sue connessioni con il corpo umano ed arrivare, infine, a Galileo che con i suoi studi fisici gettò le basi dell'ottica e della fisiologia della visione.
Da allora la ricerca scientifica ha permesso di arricchire le nostre conoscenze sulla eziologia, sulla diagnosi e sulla terapia delle malattia oculari tanto da consentire la gestione di patologie che, solo fino a qualche decennio fa, erano considerate altamente invalidanti o, in alcuni casi, incurabili.
La stessa OMS ( Organizzazione Mondiale della Sanità) aggiorna, quasi quotidianamente, la lista delle patologie oculari e delle relative cure scientificamente riconosciute, ma la stessa ha come principio base un presupposto fondamentale, ovvero che la miglior cura è rappresentata dalla prevenzione realizzata da specialisti preparati, esperti ed aggiornati;